Panorama dalla funivia del Belvedere sopra Canazei - Foto di renagrisa |
Come mai proprio questi luoghi sono protagonisti della festa? Per le generazioni passate, il Tobià, con i suoi grossi travi di legno, era sinonimo di sicurezza e di abbondanza, struttura indispensabile nella magra vita agropastorale di quei tempi. Nella parte inferiore, quasi sempre in muratura, si trovava spesso accorpata la stalla, con mucche, cavalli, capre e galline, i più “ricchi” un maiale e, in un vano a parte, patate e altri prodotti dell'orto. In molti casi era più grande dell'abitazione, fungeva da magazzino per gli attrezzi agricoli, da legnaia e da granaio per la sopravvivenza nel lungo e freddo inverno. Uno spezzone molto importante della vita passata e della cultura che ci resta. «Quando il Tobià era pieno, l'animo era sereno!». Questo era un detto molto popolare in Val di Fassa, che racchiudeva in sé tutta l'importanza simbolica del fienile per la vita quotidiana di queste popolazioni. Per questo sono stati presi come spazio e simbolo di una grande festa. Un momento di riscoperta forte delle radici fassane, che passa attraverso un percorso nella parte storica di Canazei.
La manifestazione è inserita nel percorso tematico "Incanti e Memorie", per condurre alla scoperta delle tradizioni, degli usi e dei costumi del territorio, tra stand gastronomici dove è possibile degustare i migliori piatti della cucina tradizionale ladina. La mascotte di questa manifestazione è Forgian, un souvenir simpatico e divertente che raffigura un contadino lo si può acquistare all'interno della festa presso la "boteiga dei tobié " oppure in uno dei numerosi negozi di Canazei.
Maggiori informazioni: http://www.fassa.com/
Fonte: intrentino.to
Nessun commento :
Posta un commento